L’omeostasi è quell’equilibrio “dell’ambiente interno” a cui il nostro corpo tende per mantenersi in salute. Il termine arriva dal greco “omeo-stasi” che significa “posizione simile”, e indica che nell’organismo è necessaria la stabilità delle caratteristiche chimico fisiche.
L’ ambiente interno è costituito da diversi parametri fisiologici, per esempio temperatura corporea, composizione del sangue, pressione sanguigna. Ognuno di essi ha un intervallo di valori accettabili, all’interno del quale il corpo si trova in omeostasi, oltre il quale il benessere è compromesso. Siamo però soggetti a continue oscillazioni, dovute all’incontro con l’ambiente esterno.
Quest’ultimo è rappresentato da ciò che viene a contatto con il nostro corpo: cibo, aria, microrganismi, tossine; fanno parte dell’ambiente esterno anche le situazioni che ci provocano reazioni emotive (stress, rabbia, paura…), a cui il corpo reagisce producendo specifici ormoni.
Quello che mangiamo, quanto ci ossigeniamo, allenamento, attività all’aria aperta, abitudini di vario genere, qualità delle nostre relazioni, modificano migliaia di volte durante la giornata il nostro ambiente interno.
Per fortuna abbiamo un team di sistemi che senza sosta lavorano per mantenere in omeostasi: sorvegliano e reagiscono tempestivamente alle oscillazioni, facendo in modo che i parametri fisiologici ritornino a valori compatibili con lo stato di ben-essere.
Queste continue compensazioni avvengono infatti grazie ad una complessa collaborazione tra i nostri sistemi di controllo, che agiscono in modo autonomo e silenzioso, senza bisogno della nostra attenzione.
I sistemi che si occupano di mantenere l’omeostasi sono endocannabinoide, nervoso, endocrino ed immunitario.
Il sistema nervoso avverte la variazione, e chiede l’ intervento repentino di sistema immunitario ed endocrino. Con un meccanismo a feedback, cioè a risposta, si innescano le reazioni necessarie al ripristino dell’omeostasi. Il sistema coordinatore di questi processi è il sistema endocannabinoide, con la sua vasta rete di antenne, dette recettori.
Facciamo un esempio: quando mangiamo una porzione di carboidrati, il valore della glicemia nel sangue aumenta. Si attiva allora nel pancreas la produzione di insulina, un ormone che preleva il glucosio dal flusso ematico e lo accompagna all’interno della cellula. Appena la concentrazione di glucosio nel sangue raggiunge i livelli ottimali, il pancreas rilascia glucagone, ormone antagonista dell’insulina.
In natura l’organismo va sempre verso l’omeostasi, perché la priorità è preservare la salute e la vita.
Certe volte, nel corso della vita, alcuni parametri si stabilizzano su nuovi valori, a causa dell’invecchiamento biologico, della comparsa di malattie, dell’assunzione di farmaci. Si definisce allora un equilibrio dinamico, detto allostatico (dal greco allo-stasi, “posizione diversa”). Per esempio nelle persone anziane è considerato accettabile che la pressione sanguigna sia leggermente più alta che nei soggetti giovani.
A volte però la capacità di autoregolazione dell’ambiente interno decade: infiammazione di basso grado, energia insufficiente, carenze nutrizionali, accumulo di tossine e radicali liberi, rallentano o addirittura impediscono nella matrice la trasmissione dei messaggi tra i sistemi regolatori, e di conseguenza il mantenimento dell’omeostasi.
È nostra personale responsabilità scegliere uno stile di vita che sostenga il lavoro del sistema endocannabinoide e degli altri sistemi regolatori.
La dieta sana ed equilibrata è sicuramente il miglior modo per coprire il fabbisogno di macro e micronutrienti, necessari per produrre energia, neurotrasmettitori, ormoni, enzimi e cellule immunitarie.
Padroneggiare stress, paura ed emozioni negative è un altro aspetto importante, poiché quando ci lasciamo sopraffare sottraiamo energie ai sistemi dell’omeostasi, e produciamo ormoni che, alla lunga, infiammano il corpo. Le tecniche energetiche ci aiutano a processare sia i traumi del passati che l’ansia per il futuro.
Cruciale è anche l’efficienza degli organi emuntori: intestino, apparato urinario e pelle hanno il compito di smaltire rifiuti e tossine, per mantenere l’ambiente interno pulito.
Il nostro compito invece è quello di proteggere in modo consapevole l’innata capacità dell’organismo di ripristinare l’omeostasi e tendere all’autoguarigione.